domenica 24 giugno 2007

Luciano Gamberini

La tecnologia ha radicalmente cambiato la nostra vita! E’ inutile dire ostinatamente che staremo meglio in Papua Nuova Guinea dove il telefono esiste da qualche giorno, quando invece siamo colti da crisi isteriche se solo dimentichiamo il cellulare o se il computer è fuori uso. “I nuovi ambienti di comunicazione come il telefono, la posta elettronica e il computer, influiscono sulla psiche dell’individuo in maniera profonda. Ho iniziato da qui la mia ricerca per capire i complessi meccanismi di interazione tra la tecnologia e l’essere umano”. A raccontare una esperienza che lo ha portato ad essere un punto di riferimento mondiale in questo settore è Luciano Gamberini, Professore associato di Psicologia Generale e direttore dell’Human Technology Lab dell’Università di Padova. E’ un giovane scienziato che dorme solo quattro ore per notte, che prende più di cento aerei l’anno, che è corteggiato dalle più grosse multinazionali al mondo, che da piccolo pensava di fare il muratore e che oggi non ha neppure il tempo di costruirsi una casa. “Ho grandissime soddisfazioni dal mio lavoro: conoscendo come funziona la mente umana, la memoria, la percezione, l’attenzione ovvero i meccanismi cognitivi è possibile progettare e sviluppare tecnologie più efficaci e più efficienti”. Grazie al professor Gamberini ad esempio la Fiat ha potuto sostituire ai prototipi reali delle auto quelli virtuali che consentono di testare e verificare, abbattendo notevolmente i costi, le soluzioni più ergonomiche. “Un altro ambito in cui operiamo è quello di utilizzare la tecnologia a fini educativi: abbiamo realizzato un videogame per la sicurezza stradale e un altro per l’abuso di sostanze stupefacenti. Utilizzando un linguaggio e una realtà vicina ai giovani si riesce ad incidere di più che con un opuscolo”. Tanti di questi studi verranno illustrati in un Simposio internazionale di interazione uomo computer, da lui organizzato la prossima settimana proprio a Padova(www.chitaly.org). Ma Luciano Gamberini, cervello che il mondo ci invidia, è anche il fondatore di Psicologi senza Frontiere, una organizzazione di volontari presenti in tutto il mondo, che dimostrano ogni giorno come la tecnologia possa essere anche una potentissima scorciatoia per l’emancipazione e lo sviluppo.