domenica 21 gennaio 2007
Domenico Menorello
La politica è una brutta bestia! E’ un test pubblico di carattere, perseveranza e forza d’animo. Un giorno dà potere e lustro e il giorno successivo toglie tutto. Per farla bisogna esserci portati e bisogna essere armati di tanta passione: “Tutto è iniziato al Tito Livio quando al ginnasio ho fatto il rappresentante degli studenti nella lista dei cattolici. Poi ho continuato a farlo anche all’Università e ho avuto come grande maestro l’allora Rettore Mario Bonsembiante. Lì ho capito che ero portato per le battaglie e da allora non ho mai smesso di combattere per le giuste cause”. E’ Domenico Menorello, avvocato amministrativista e consigliere comunale di Forza Italia a raccontare la storia del suo impegno politico. E’ un giovane protagonista della scena politica della nostra città inviso alla sinistra che lo vive come un mastino che non molla mai e un po’ invidiato dalla destra per il suo iperattivismo. Ha l’aspetto del secchione, documenta sempre quello che dice ed è sempre sulla notizia. “Ho iniziato in Consiglio Comunale facendo opposizione. Successivamente ho rivestito il ruolo di vicesindaco occupandomi a rotazione delle più delicate deleghe comunali: il sociale, la casa e la mobilità”. Un bel dì al rientro dalle vacanze ci siamo ritrovati con l’unica vera innovazione della mobilità negli ultimi anni: le rotatorie. Non abbiamo imparato ad usarle correttamente, ma il coraggio di un cambiamento così radicale e il beneficio che la città ne ha tratto porta la firma di Domenico Menorello. “Quando ho accettato di assumere un incarico di governo nella giunta comunale ero all’inizio della carriera di avvocato. Quello è stato il più grande sacrificio cui la passione politica mi ha costretto, ma ho avuto la fortuna di avere l’approvazione di mia moglie che ha messo in conto qualche agio in meno e qualche grattacapo, in più pur di assecondarmi”. Oggi Domenico Menorello è tornato a fare opposizione, scrive un foglio di collegamento chiamato “Antidoto” e ha fondato un circolo culturale che ha all’attivo una sessantina di eventi. E’ un po’ scoraggiato dalla meritocrazia politica, ma è deciso a non mollare confidando nel detto “chi la dura la vince”.
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