domenica 11 febbraio 2007

Gianfranco Bottaro

“Il mondo è bello perché e vario, signora”! E’ la frase che più ho sentito pronunciare da un tassista per esprimere la sua rassegnazione di fronte a qualsiasi accadimento. Eh sì, perché tra tutti i professionisti, i tassisti, sono quelli, forse più di altri, ogni giorno esposti a ogni genere di sollecitazioni. Devono fare i conti con il traffico, le condizioni meteo, l’umore della gente, la maleducazione dilagante, gli stravolgimenti della politica, la delinquenza e a volte anche la sfortuna: “Ho fatto questo mestiere per 42 anni e devo ringraziare il cielo per non essermi trovato mai nel posto sbagliato al momento sbagliato. Il nostro è un lavoro che richiede pazienza e sacrificio per 12 ore al giorno e che non tutti i giovani sono disposti a fare”. A dirlo con un pizzico di commozione ma tanta fierezza è Gianfranco Bottaro, in arte Pisa 3, erede da parte di zio della prima licenza di taxi padovana datata 1925. Uomo tranquillo e misurato può proprio dire di averne viste di tutti i colori: “Ho visto cambiare la città e la gente. Un tempo tutti mi raccontavano la loro storia, di emigrazione, di difficoltà o anche di successo. Oggi la gente va di corsa ed è sempre pensierosa. Statisticamente i più aperti al dialogo sono quelli che vengono dimessi dall’ospedale o gli anziani”. Gianfranco Bottaro ricorda sorridendo di aver fatto salire nel suo taxi insospettabili signorine che si cambiavano vestiti per poi poter esercitare la professione più antica del mondo oppure uomini disperati che gli pagavano un supplemento perché lui li accompagnasse a bere un ombra, prima di far ritorno a casa. Storie d’ amore, tradimenti, passioni, intrighi e ancora personaggi famosi, politici, giornalisti, di tutto e di più passa e vive dentro la macchina di un tassista. Per Gianfranco Bottaro questo capitolo è chiuso perché è andato in pensione. A casa ad attenderlo ci sono la moglie senza patente, che sogna finalmente di essere scarrozzata, e i suoi due nipotini, Tommaso e Erica, con i quali si è impegnato a portarli e riprenderli da scuola, e queste sono “corse” alle quali non rinuncerebbe per nulla al mondo!

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