lunedì 23 aprile 2007
Enrico Lando
Sognare ad occhi aperti, fingere di vivere in una realtà fantastica, creare personaggi inesistenti ci veniva bene da bambini. La fantasia è una risorsa della nostra mente che sembra scemare con il passare degli anni e che solo pochi eletti riescono a tenere viva. «Fin da piccolo ho manifestato un forte interesse per la telecamera che mia madre usava per girare i filmini e poi per le rassegne cinematografiche. Una volta laureato in economia e commercio sono partito per Londra e lì, dopo aver fatto la gavetta rivestendo tutti i ruoli possibili e immaginabili, ho cominciato a fare il regista». A raccontarsi timidamente è Enrico Lando, regista e autore padovano che al suo attivo ha spot pubblicitari, videoclip, programmi televisivi, cortometraggi e documentari. È un sognatore con i piedi per terra, il cui obbiettivo, neanche tanto lontano, è il cinema. «Spesso mi capita di osservare delle scene di vita quotidiana e di trasformarle con la fantasia in storie surreali o tragicomiche. Così di recente ho scritto una sceneggiatura per un film ambientato nei canali del centro di Padova, che rappresenta in modo divertente e fantasioso la miseria della natura umana». Enrico Lando è un regista poliedrico: ha ideato e prodotto un programma musicale che è stato il più visto in Inghilterra, si è imposto al Festival di Venezia e di Los Angeles con un cortometraggio che ha riscosso molto successo e di recente ha realizzato per la De Agostini una serie di documentari che hanno già registrato un record di vendite. Ha un suo linguaggio, un suo umorismo, una sua chiave di lettura che combinati alle sue visioni creative e alle sue capacità tecniche ne fanno un emergente nell'olimpo dei registi. Fra qualche giorno partirà invece per un viaggio che lo vedrà ritrarre l'immagine dei veneti nel mondo. «Il popolo veneto ovunque si sia radicato ha portato con sè la propria storia e la propria cultura: in Brasile hanno addirittura intitolato un paese alla bellunese Anna Rech. Realizzerò dunque un documentario per la Regione Veneto andando nei paesi dove la presenza dei nostri conterranei è più significativa». Enrico Lando avrà buon gioco: troverà ovunque un terreno fertile in cui la sua fantasia farà a gara con la ineguagliabile creatività della nostra gente.
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