domenica 27 maggio 2007

Gaetano Rampin

Se vi trovaste di fronte un uomo che nella vita è stato aggiustatore meccanico, apprendista radiotecnico, responsabile acquisti, con un master in commercio con l’estero, un altro per addetto agli approvvigionamenti e un attestato di ufficiale esattoriale delle imposte, sareste sicuramente disorientati. Se poi vi dicesse che è attore, regista e pubblicista lo smarrimento sarebbe totale. “Mi hanno sempre detto impara l’arte e mettila da parte. Così fin da giovane, per dedicarmi al teatro che era la mia passione, mi sono prestato a fare qualsiasi cosa. E avendo dovuto interrompere gli studi molto presto sono riuscito a recuperare tutto quello che avevo lasciato indietro”. A raccontare la strana storia della sua vita è Gaetano Rampin, fondatore di compagnie teatrali come “Gli Zanni”e “Le Maschere” e del Teatro dell’Università nel 1963. “L’apice della mia carriera fu proprio nel ’63 quando partecipai in squadra con Lino Toffolo e Renato Bruson a Canzonissima. Rinunciai perfino alla chiamata di Strehler perché il mio sogno era valorizzare la cultura veneta creando un teatro stabile a Padova”. Ma, ahimè, questa si rivelò per Gaetano Rampin una grande delusione : quando finalmente il teatro vide la luce lui fu estromesso, e così dopo aver scommesso su Veneto Teatro e poi sul Teatro Stabile del Veneto si rassegnò a essere fuori da entrambi. Ma non si perse mai d’animo continuando a perseguire il suo obiettivo, che poi oggi ha raggiunto, e a divertirsi con una delle più celebri polifoniche (di goliardi) mai esistite, la Vitaliano Lenguazza. L’“attore sopraffin”, come usano chiamarlo i maestri della polifonica, ha tenuto lezioni di Teatro anche all’Unversità di Cassino e oggi continua ad insegnare anche a Padova. “ Per l’assessorato alle politiche sociali tengo corsi a pensionati che hanno sognato tutta la vita di recitare ma non ne hanno mai avuto la possibilità. Sono così bravi che ho deciso di portarli in tournee con una commedia che si intitola “Si salvi chi può”. Gaetano Rampin, come tutti quelli che spendono la loro vita e le loro energie per il teatro, conosce una sola forma di ricompensa: gli applausi. Il prossimo appuntamento dunque è il “Todaro Brontolon” di Goldoni, in cui recita assieme a Lino Toffolo.

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